Un popolo senza memoria, è un popolo senza futuro. Penso si racchiuda tutto in questa frase la ragione del mio segno nel vedere abbandonato e svenduto quello che è una parte importante del nostro patrimonio storio e culturale.
Le Ville Venete, che dal genio del Palladio hanno preso forma, sono una peculiarità unica al mondo che il Veneto ha, parte integrante e imprescindibile del suo territorio. Ma nonostante questo, salvo rare eccezioni, centinaia di Ville pubbliche o private, si trovano oggi in stato di totale abbandono e decadenza.
Quelle che furono le residenze vacanziere di Patrizi erette tra il 1500 e il 1600 e abbellite dai più importanti artisti dell’epoca con sculture e dipinti, sono oggi lasciate morire dal disinteresse della politica e dei grandi centri economici più interessati a tirar su un capannone nuovo piuttosto che al restauro e conservazione di un patrimonio storico invidiatoci da tutto il globo.
Come Partito dei Veneti abbiamo da subito affermato come il recupero e la conservazione delle Ville fosse per noi una priorità. E non solo per ragioni “di cuore” ma anche e soprattutto economiche: le ville pubbliche possono essere convertite in strutture ospitanti musei di storia, arte o come sedi di istituzioni e per esse non ci sarebbe luogo più idoneo per toccare la responsabilità di amministrare un territorio datogli solo in affido e che vanta secoli di storia.
Ma anche quelle private devono essere salvate per poter essere vissute e utilizzate permettendo ai veneti, ma non solo, di goderne la bellezza.
Se vogliamo realmente iniziare a cambiare il Veneto dobbiamo ripartire da quello che siamo, da quello che ci ha reso grandi per secoli e che se “mixato” con l’ingegno moderno che esportiamo nel mondo può dar vita ad eccellenze uniche, come unici sono i veneti.
Giacomo Mirto
Coord. Partito dei Veneti