Eccellenza (dicono che è meglio chiamarLa così e rispetto il proforma), anche Lei è dunque venuto qua, mandato dal Governo degli Italiani, a rappresentare la Repubblica degli Italiani e a tenerci sotto gli ordini, le leggi e, non da ultimo, le forze armate che fanno capo a Roma.
In questo momento, come Veneti, non abbiamo la capacità di essere indipendenti, ma stiamo lavorando strenuamente perché ciò avvenga e le nostre Comunità non abbiano più a che fare con prefetti mandati da Roma. Detto questo, Le ho detto abbastanza.
Come sacerdote Le auguro ogni bene; come prete del Popolo Veneto, Le auguro di sentirsi a disagio tra noi o, almeno, di rendersi conto che noi proviamo disagio per la presenza di persone rivestite del Suo ruolo.
Coi, 4 dicembre 2019
Rispettosi saluti.
Don Floriano Pellegrin