Si è tenuta ieri la prima riunione organizzativa in Polesine del Partito dei Veneti. Invitato da Fabio e Emanuela sono sceso in questo territorio trascurato dai partiti nazionali e dimenticato da una politica più attenta al numero di elettori che al bene delle aree che amministra.
Che soffiasse un’aria “di rivolta” lo avevo percepito nelle mie scorse scorribande polesane, un’aria che urlava la necessità di riscatto per uno dei territori con un potenziale economico e turistico immenso, ma che paga l’isolamento cui i politici che rispondono a Roma lo hanno relagato.
Ebbene, quelle che erano le mie sensazioni sono state ampiamente confermate: davanti ad una sala piena di polesani “incazzati” per questioni concrete che li toccano in prima persona dalla privatizzazione della sanità, all’incapacità delle amministrazioni di far fronte ai loro problemi, abbiamo presentato il Partito dei Veneti lanciando i prossimi step che ci condurranno alla prima grande prova del fuoco: le elezioni regionale 2020.
Se il Polesine si solleva, non ce né veramente più per nessuno.
Giacomo Mirto
Coord. Regionale Partito dei Veneti.