Autogoverno quale unica speranza per il Popolo Veneto

Nonostante negli ultimi anni si siano fatti dei notevoli sforzi per far arrivare il messaggio di autogoverno  del Veneto come unica speranza per il popolo dei Veneti, osserviamo che esso è ancora  recepito da alcuni come un traguardo lontano a causa del fatto che manca un partito territoriale che lo porti avanti con coraggio e determinazione.  Il  progetto del Partito dei Veneti, dopo una prima fase di gestazione con qualche ostacolo, mi sembra finalmente la risposta giusta!  A parte il PDV non ci sono risposte ad una crisi senza precedenti. Negli ultimi mesi sono state chiuse 273 mila aziende e il numero di disoccupati ha raggiunto i 2,5 milioni. Il Fmi ha stimato che la caduta del PIL italiano sarà quasi dell’11 per cento, il più alto al mondo.

 I Veneti non hanno bisogno di Ministri romani che rispondano a queste esigenze economiche  con centinaia di milioni di euro spesi per banchi a rotelle inutilizzati o con le solite forme di assistenzialismo che hanno ben applicato al Sud alimentando il voto di scambio e un debito pubblico ormai fuori controllo. 

I Veneti hanno nel loro DNA la capacità di lavorare, di fare e innovare, di creare dal nulla prodotti e oggetti esportati in tutto il mondo. La globalizzazione sta imponendo sempre di più un mondo regolato dalla grande finanza internazionale che impone i suoi uomini ( Draghi ne è un esempio) ma ciò non durerà molto a lungo.  I debiti prima o poi si pagano. 

Dobbiamo farci trovare  pronti: il progetto del Partito dei Veneti prevede un percorso  a tappe che inizia  dall’ ULTIMATUM lanciato nei giorni scorsi per il rispetto democratico del voto degli oltre 2 milioni di Veneti ( 98,2 per cento a favore del SI) che hanno votato per avere almeno  la piena autonomia fiscale. Se Roma dovesse calpestare ulteriormente le forme di autonomia previste dalla stessa  Costituzione Italiana, che resta la più brutta del mondo, si lotterà pacificamente per la completa indipendenza economica e politica da uno Stato sempre di più mafiocentrico, chiuso su se stesso, che è in antitesi con la vocazione millenaria dei Veneti verso una cultura e uno Stato aperti  al mondo, Veneti ma che oggi subiscono ogni giorno una lingua, una storia e una cultura che non è la loro. 

Non faremo una  lotta di Partito, ma di parte. Dalla parte dei Veneti auspicando che  tutte, ma proprio tutte le formazioni politiche o le associazioni presenti in Veneto di destra, centro o di sinistra facciano tesoro degli errori commessi in passato e condividano insieme a noi le nostre iniziative nell’interesse dei cittadini veneti. Vedremo allora se i rappresentanti eletti nelle istituzioni  in Veneto saranno dalla parte del loro popolo o servi  privi di coraggio delle segreterie di partito milanesi o romane. Spero davvero che non si ispirino alla ridicola marcetta italiana. “Schiavi di Roma Iddio li creò”. Questa Repubblica delle banane sarà anche uno Stato ma non sarà mai una nazione. 

Marco Busato (Direttivo Partito dei Veneti)

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